Si può far tacere un gallo? O almeno limitarne il canto e gli schiamazzi? Avere a che fare con un gallo rumoroso può diventare stressante per noi e per i vicini soprattutto se si mette a cantare quando ancora tutti dormono.
Tra l’altro, nonostante i film ci abbiano abtuati a pensare che il gallo faccia chicchiricchì al sorgere del sole, non è solo quello il momento in cui si sfoga e dà il meglio di se’.
Infatti per questo simpatico e ruspante animale può essere buona ogni occasione che gli si presenti per affermare la sua esistenza. C’è chi si è preso la briga di osservare che un gallo è capace di cantare anche una quindicina di volte al giorno! Mica male!


➡️ Si può far smettere di cantare il gallo? Risposta veloce

Precisiamo che nel gallo il cantare fa parte della sua insita natura autentica che non può essere facilmente repressa. Pertanto sarebbe irrealistico pensare e pretendere di trovare il modo per silenziare il gallo per sempre.
Quello che invece si può fare è controllare l’orario in cui è ammissibile tale comportamento, limitare la frequenza del canto durante la giornata e diminuire il volume del chicchiricchì per renderlo accettabile.

➡️ Perché un gallo canta? Significato del cantare

Il canto è utilizzato dal gallo come forma di comunicazione e può avvenire per trasmettere diversi messaggi. Elenchiamo le principali motivazioni che spinge un gallo a cantare a squarciagola ogni volta che gli va:

  • Proclamare il proprio dominio territoriale
  • Contesa con gli altri galli (canta sia per confrontarsi con i rivali del proprio pollaio che in risposta ad altri galli lontani)
  • Corteggiare e pavoneggiarsi agli occhi delle galline per potersi accoppiare
  • Minacciare un aggressore o chi è ritenuto tale
  • Dare l’allarme alla sua famiglia su possibili pericoli
  • Informare il gruppo di cui è a capo di cambiamenti ambientali o per richiamo
  • Risposta a stimoli visivi (fonti di luce naturale e artificiale) e uditivi (rumori sospetti)
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➡️ Quando canta un gallo?

Oltre al tipico momento dell’alba, fastidioso proprio perché precede la nostra sveglia, il gallo è capace di dare fiato alle corde vocali in qualsiasi momento del giorno e anche della notte se viene distubato per qualche motivo o se sente minacciato il pollaio a cui è a guardia.
Se ci fai caso, solitamente è possibile anche riconoscere le abitudini canore del proprio gallo perché possono variare anche in base alla predisposizione caratteriale o in risposta a particolari eventi che si manifestano con una certa routine ogni giorno.
Ci sono galli che amano cantare alle 3 di notte e quelli che lo fanno a tarda sera quando sarebbe ora per noi di dormire.
Insomma non c’è una vera e propria regola essendoci numerose casistiche e varianti da considerare.

Soprattutto se il canto avviene nella fascia notturna è evidente che possa dar fastidio non solo a noi proprietari ma pure ai vicini. Lo sappiamo tutti: non c’è nulla di peggio per chi deve lavorare fino a tardi per poi finalmente poter dormire di essere tormentato da qualcosa di rumoroso che non lo faccia chiudere occhio.
Il canto del gallo può dare fastidio anche se abbiamo bambini piccoli da calmare per le nanne, presenza di anziani, cani che stanno sempre sull’attenti e quando vorremmo stare a letto la mattina fino a tardi.

A seconda della situazione il disturbo è soggettivo

Bisogna anche dire che il disturbo che può arrecare un gallo nella sua attività quotidiana è relativo. C’è chi ama sentirlo cantare e chi non lo sopporta, chi ha piacere nell’osservare i suoi comportamenti e chi è insensibile…
Se abbiamo il pollaio in aperta campagna, in zone non densamente abitate o non si affaccia direttamente sulla porta di casa dei vicini, il disturbo è minimo e si è portati, tante volte, a non farci nemmeno caso in quanto anche il gallo è in questo frangente uno dei diversi suoni che rendono piacevole la vita all’aperto.

E’ chiaro che la faccenda cambia se ci troviamo in zone cittadine distanti dalle aree agricole. Questa è una problematica che si sta facendo sempre più comune con il crescente interesse e successo dell’agricoltura urbana e suburbana. In questa occasione si fa più pressante l’idea di trovare un rimedio alla problematica del canto del gallo (per intendersi, alcune volte le normative più ristrette permettono di tenere solo le galline senza alcun gallo).
In quest’ultimo caso, più restrittivo, non c’è altra soluzione che trovare un diversa destinazione per gli eventuali galli che dovessero nascere o che ci ritrovassimo per errore tra i pulcini acquistati.

Nel presente articolo “Come far smettere di cantare il gallo? Impedire o limitare il canto” abbiamo pensato di approfondire l’argomento elencando e analizzando, caso per caso, tutte le possibili soluzioni che si possono sperimentare e mettere in pratica.

➡️ Perché i galli cantano al mattino?

Non è correttissimo pensare che i galli cantino al momento preciso quando comincia ad albeggiare. Cioè, sì lo fanno, ma in realtà cantano anche prima, quando si svegliano; al contrario di noi uomini che invece, senza suonerie, ci sveglieremmo naturalmente solo con la luce.
Il chicciricchì del primo mattino è una sorta di avviso che comunica di essere sveglio e svolge anche il compito di rituale legato alla territorialità dei singoli individui e al desiderio di imporre e dimostrare la propria dominanza.
E’ un confronto canoro che può avvenire tra galli dello stesso pollaio come tra galli posti anche a notevole distanza.
All’interno di un pollaio il primo a cantare è il capo branco. Solo in seguito si aggiungono i galli subordinati.

Nel resto della mattinata il canto del gallo acquista altri significati legati principalmente alle operazioni di difesa del gruppo familiare e al corteggiamento.

➡️ Gallo che canta di notte. Perché?

C’è un motivo particolare per cui i galli cantano nel cuore della notte? In fondo dovrebbero dormire anche loro… o no?
In realtà i galli, proprio per il loro ruolo di guardia capobranco, devono essere vigili anche negli orari più tranquilli. Possono essere disturbati facilmente da un lampo di luce di un’auto di passaggio o rispondere alla minaccia di un intruso che intuiscono stare per avvicinarsi al buio.
I galli hanno un senso dell’udito molto acuto e, anche un rumore sentito in lontanza come quello di un altro gallo allarmato, potrebbe farlo destare nell’orario più strano.

✅ 1. Garantisci sogni d’oro al tuo gallo

Sta a noi favorire al meglio il riposo notturno del gallo stesso. Un gallo che dorme significa un riposo adeguato anche per noi…
Per questo motivo è essenziale assicurarsi di evitare che il gallo sia esposto nelle ore di buio agli stimoli visivi e uditivi che lo possano rendere irrequieto.
La notte è sempre meglio non lasciare girare indisturbato il gallo per il cortile e nemmeno nell’area della “corsa” dove può invece razzolarci la mattina.
Come vedremo è invece nettamente meglio ospitarlo all’interno di un pollaio chiuso e preferibilmente al buio abbattendo così il rischio di essere predato e di ricevere stimoli a cantare.

✅ 2. Oscurare il pollaio evitando che la luce possa filtrare

Uno dei modi comunemente più impiegati per limitare le manifestazioni canore è dedicare per la notte una gabbia o un pollaio a parte per il solo gallo. In questo caso dobbiamo provvedere a coprire adeguatamente l’intera struttura così da evitare che qualsiasi fonte di luce possa filtrare attraverso e stimolare l’attività mattutina del gallo.
Con una coperta abbastanza spessa otterremo anche un effetto smorzamento per eventuali canti che dovessero partire nonostante ogni premura.
All’interno della gabbia o del pollaio dedicato inseriamo cibo e acqua. Al gallo non occorrerà altro per stare bene.
Rispetto alla soluzione del soffitto ribassato che vedremo fra poco, questa non gioca sulla riduzione dello spazio a disposizione. Anzi, lascia completa libertà al gallo ospitato. Infatti possiamo benissimo prevedere di fornigli una casetta bella spaziosa perché il nostro obiettivo è solo quello di tenerlo adeguatamente al buio fino all’alba o per quel paio di ore che deve stare tranquillo.

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✅ 3. Utilizzo di un trasportino o di una gabbia di altezza ridotta

Per eseguire il suo tipico canto, il gallo necessita di un certo spazio verticale in altezza perché lo esegue estendendo il collo così da emettere tutto il suono con l’aria immagazzinata.
Questa soluzione prevede di riporre il gallo all’interno di un trasportino o di una gabbia dal soffitto ribassato così da impedirgli l’allungamento che richiede l’emissione del chicchiricchì.
E’ una buona idea se desideriamo azzittire per un certo tempo il canterino per evitare, ad esempio, che ci svegli all’alba.
In questo caso dobbiamo riporre il gallo al suo interno la sera prima in modo che ci passi la notte.

Ricorda che questa soluzione può essere momentanea perché non si può tenere un gallo rinchiuso 24 h su 24. Questa modalità viene eseguita solo per alcune ore come per l’appunto durante la notte dove per la maggior parte del tempo l’animale dorme, oppure se è necessario trasportare il gallo da qualche parte e risulta necessario disturbare il meno possibile.
Per la maggior parte del tempo dovremo lasciare il gallo libero di razzolare e di svolgere la normale vita.

✅ 4. Tieni occupata la mente del tuo gallo

Anche i galli si possono annoiare e in tal caso l’unica cosa che possono fare è concentrarsi sul canto. Per evitare che questa possa divetare la sua esclusiva passione tienilo in un’area adeguatamente spaziosa dove possa razzolare liberamente ed interessarsi al contesto.
Magari puoi pensare di aggiungere qualcosa nel suo ambiente per distrarlo come giocattoli e angolini attrezzati da esplorare.
Puoi cambiare periodicamente la configurazione dell’area della “corsa” cosicché abbia a che fare con un luogo ogni volta differente.

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✅ 5. Ingannare l’orologio biologico del gallo

Le fonti luminose sono uno degli elementi che con più facilità attivano la voglia irrefrenabile di un gallo di cantare. In particolare il meccanismo che sta alla base del canto all’alba è regolato dall’orologio biologico dell’animale che lo induce a cantare quasi d’istinto man mano che ci si sta avvicinando al giorno.
E’ sempre possibile ingannare questa propensione sfruttando una fonte di luce artificiale in abbinata ad un pollaio oscurato.
Tenendo accesa la luce oltre alla durata naturale del giorno, possiamo indurre il gallo a pensare che non sia ancora arrivata sera.

Spegnendo la luce quando andiamo a letto gli faremo pensare che è arrivato il momento della buona notte anche per lui.
Naturalmente in questo caso il pollaio dovrà essere tenuto coperto o in un ambiente chiuso così che le prime luci dell’alba non facciano svegliare l’animale prima di quando ci siamo prefissati.
Male che vada avremo ritardato l’orario del canto altrimenti potrebbe essere addirittura che il gallo confuso attenda a cantare il momento in cui lo facciamo uscire.

✅ 6. Eliminiamo le fonti di disturbo al sonno delle galline

Come già detto, le fonti di disturbo visivo (luce) e uditivo (rumori improvvisi o inusuali) mantengono svegli galli e galline.
Certa di fare caso a quali elementi disturbanti potrebbero esserci in zona.
Ad esempio la presenza in giardino di lampioncini di illuminazione accesi per tutta notte possono sicuramente disturbare il sonno.
Se il pollaio è posizionato vicino ad una strada ad alta percorrenza, il rumore dei motori e i fanali possono creare problemi.

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✅ 7. Rilascio all’aperto solo quando ci siamo alzati noi

Come è noto, il momento di maggiore attività canora del gallo e anche quella che ci arreca più disturbo, è alle prime luci che precedono il sorgere del sole.
Una buona idea è quella di tenere al buio l’intero stormo fin dopo l’alba per poi rilasciare tutte le galline all’aperto una volta che è già iniziata la giornata.
Per evitare l’entrata di luce all’interno della casetta pollaio possiamo oscurare le finestrelle di ventilazione stando attenti a non sigillarle completamente per fare in modo che vi sia comunque un certo ricircolo d’aria.

✅ 8. Ci sono razze e razze

Nel corso dei millenni sono state selezionate innumerevoli razze di gallina con le più diverse caratteristiche estetiche, dimensionali, produttive e caratteriali. Non esiste però una razza specifica con i galli silenziosi. E’ proprio nella loro natura cantare!
Se hai l’opportunità di poter scegliere quale razza di gallo scegliere, puoi cercarne una di quelle con animali più mansueti come la razza Serama famosa per elementi piccoli e socievoli.
Essendo minuti il loro canto è limitato, inoltre la ridottissima aggressività diminuisce sensibilmente la propensione ad allarmarsi o aggredire con facilità.

Altre razze interessanti a tal proposito sono la Bantam (un tipo di gallina nana autentica) e la Orpington. I galli di queste razza non sono esenti dal cantare ma lo fanno con minore frequenza.

✅ 9. Ridurre il numero di galli in circolazione

Poiché il famoso chicchiricchì è frutto per la maggior parte dei casi della competizione tra due o più galli, è sensato valutare il numero di galli da gestire.
Tieni presente che meno sono, meno sarà la competizione e inferiori le occasioni di confronto quotidiano. Il gallo dominante semplicemente non avrà da dimostrare di continuo chi comanda perché nessuno mette in dubbio o attenta la sua autorità.
Scegliere di avere un solo gallo a capo del pollaio ci semplifica di non poco le cose.
A tal riguardo puoi leggere un altro nostro articolo: “Quanti galli nel pollaio? Rapporto numero galli – galline” nel quale abbiamo illustrato in dettaglio cosa fare e come agire al meglio per noi e per la salute del pollaio.

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✅ 10. Aumenta il numero di galline

Questa soluzione è in qualche maniera collegata alla precedente, una sua alternativa.
Se non intendiamo, non vogliamo o non possiamo ridurre il numero dei galli, possiamo valutare di aumentare quello delle galline così che ogni gallo abbia le sue e non si senta in continua competizione con gli altri per strapparne una in più.
Se possibile, è comunque più funzionale ridurre il numero dei galli.

✅ 11. Osserva attentamente e prendi nota

Come accennato, ogni gallo è un mondo a se stante e dipende da razza, personalità, situazione sociale e situazione ambientale del contesto.
Non è raro essere in grado di individuare con un po’ di pazienza certi pattern comportamentali, ovvero cosa e come stimola nel gallo il canto.
La prossima volta che lo senti cantare presta attenzione all’orario e alle condizioni in cui è avvenuto. Tante volte sembrerà frutto di un evento totalmente casuale ma per altre sarai capace di dedurre le reali motivazionio la causa scatenante.

Magari il gallo reagisce in risposta ad un particolare rumore, minaccia vera o presunta, provocazione (il motore di un’auto che si avvicina? Il passaggio di un cane portato a passeggio lungo la strada? Le grida dei bambini che giocano?… e così via).
Essere attenti osservatori del proprio pollaio può farci tante volte trovare una soluzione appropriata e impensata.

✅ 12. Controlla cibo ed acqua

Sei sicuro che il tuo gallo abbia tutto ma proprio tutto quello che gli necessita?
Uno dei compiti del gallo all’interno del pollaio è quello di procacciare fonti di alimentazione per la sua famiglia alla quale comunica dove trovarle.
Se valuta che ci sia penuria di mangime o di acqua, si metterà a cantare.
Per questo motivo è sempre preferibile rifornire il pollaio in maniera adeguata senza aspettare di arrivare al livello di emergenza.

Un’altra buona pratica è quella di fare il pieno di acqua e cibo prima di notte in modo che il gallo e le galline si sentano sicuri per quanto concerne l’alimentazione.

✅ 13. Cibo impegnativo da ottenere

Un modo per distrarre il gallo e fargli ritardare il momento del canto è coinvolgerlo con cibi che richiedano di esercitare un certo impegno o sforzo per essere mangiati.
Tra questi possiamo provare la pannocchie di mais o quegli elementi forniti all’interno di quelle confezioni gioco che obbligano l’animale ad industriarsi per ottenere la ricompensa (vedi ad esempio quelle per sviluppare l’intelligenza nei cani).
Possiamo anche andare a nascondere dei pezzetti di cibo sotto al fieno sparpagliato in cortile. Il gallo che dovrà concentrarsi in queste “attività di arricchimento” per ottenere il boccone ricercato lascierà in secondo piano l’idea di cantare.

✅ 14. Tieni pulito il pollaio

Il gallo può cantare non solo per farci sapere che non è contento dei livelli di acqua e cibo, ma anche per esprimere il suo disappunto per il disordine presente nel pollaio.
In sostanza un pollaio con livelli scarsi di pulizia e accumulo di escrementi trasmette stress ai suoi abitanti.

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✅ 15. Spostare il pollaio o il gallo

Forse lo si da per scontato ma, se possibile, valuta dove e come disporre il pollaio evitando naturalmente una collocazione vicina alla camera da letto. Certe volte, anche solo spostare il pollaio dall’altra parte della casa può abbattere il livello sonoro del chicchiricchì e renderlo meno fastidio di come sarebbe tenendo il gallo sotto alla finestra.
Se, per mancanza di spazio o per altro motivo, non ti è possibile trovare un nuovo posizionamento per il pollaio puoi pensare di trasferire per qualche ora il gallo inserendolo in un trasportino per animali (come quello che solitamente impiegano i proprietari di cani o gatti).
Una volta fatto entrare nel suo trasportino, il gallo potrà essere spostato dove risulta più silenzioso. Può ad esempio essere spostato momentaneamente in garage dove non ci sono le stesse condizioni di luce e stimoli che offre l’ambiente esterno.

✅ 16. Collare per gallo “No-Crow” anti chicciricchì

Negli USA la soluzione più comune negli ultimi anni è quella che vede far indossare al gallo un apposito collare la cui funzione è quella di limitare il flusso d’aria alla laringe e quindi ridurre il volume dei versi che emette.
Questi collari, regolabili con velcro a strap, sono disponibili in commercio e possono essere regolati ad ogni tipo di gallo per razza ed età.
Sono reversibili (ovvero qualora non servissero più, si possono togliere senza problemi) e non hanno ripercussioni sulla salute dell’animale che può liberamente nutrirsi e respirare.
Anche il canto del gallo risulta limitato solo quando il collare è applicato. Una volta tolto, si ritorna alle condizioni di partenza.

Questa soluzione è applicabile anche per galline, oche, anatre… e per tutte le altre tipologie di pollame troppo rumoroso.

Come mettere il collare per gallo?

Vediamo step by step la semplice procedura per far indossare al nostro gallo il collare anti chicchiricchì:

  1. Afferrare il gallo con le mani e tenerlo in grembo da seduti con la testa rivolta verso di noi.
    Per tenerlo fermo possiamo farci aiutare da una seconda persona o bloccare con la pressione delle nostre cosce le sue zampe.
    Mentre eseguiamo l’operazione possiamo premiare il gallo con qualche bocconcino.
  2. Con la mano sinistra solleviamo le piume del collo accarezzandolo in senso contrario alla direzione delle piume.
  3. Con la mano destra posizioniamo il collare aperto sul retro del collo. Avvolgiamolo sovrapponendo una estremità all’altra per far aderire il velcro.
  4. Facciamo aderire la parte restante del collare completando il giro attorno al collo.

Alcuni accorgimenti:
– Le misure del collare standard si aggira sui 2 cm di altezza per 18 di lunghezza.
Ne esistono altri di misure maggiori in altezza.
– Non andara a stringere troppo il nastro. Allo stesso tempo non lasciarlo allentato perché non funzionerebbe e il gallo potrebbe toglierselo facilmente.
Per avere un’idea più precisa di quanto ritare tieni presente che, una volta richiuso, dovresti riuscire a farci passare attraverso il dito mignolo.
Ricordati ogni tanto di controllare il collare perché con la crescita del gallo può essere necessario adattare la regolazione.
– I primi tempi dedicate qualche tempo a monitorare che il gallo riesca a svolgere le sue operazioni quotidiane senza problemi di respirazione.
– Il gallo può metterci un po’ prima di abituarsi quindi un trucchetto è quello di lasciargli il collare allentato per il primo giorno e poi stringerlo nel tempo.

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✅ 17. Caponizzazione

Il metodo probabilmente più estremo a cui rivolgersi è quello della “caponizzazione” ovvero la castratura del giovane maschio che diventa così un cappone. Questa procedura è eseguita principalmente con lo scopo di rendere particolare la carne in assenza degli ormoni che altrimenti si svilupperebbero con l’avvento della maturità sessuale del pollo.
Il cappone è apprezzato per diventare più grande e pesante con una carne particolarmente morbida.
Come effetto secondario dell’intervento si ha la diminuzione dell’aggressività del maschio e quindi dell’indole a cantare.
La caponizzazione funziona esclusivamente se eseguita su un esemplare giovane proprio perché interviene a inibire gli ormoni.
Consiste nella rimozione chirurgica dei testicoli dalla cavità addominale e tale operazione si può eseguire anche mediante appositi kit che si trovano in commercio.
Data la particolarità del trattamento è sempre consigliato ricorrere ad un veterinario o ad una mano esperta perché una persona non pratica può ferire gravemente l’animale o causarne la morte.

Tieni presente che rendere cappone il proprio gallo non significa annullarne completamente il suo canto ma ridurlo sensibilmente in frequenza e forza.
Infine si ottiene anche un cambiamento a livello comportamentale visto che il cappone reagisce in maniera meno aggressiva di un gallo.
La caponizzazione è una delle possibili soluzioni ma non incoraggiamo comunque di attuare questa pratica.