Come si taglia o si rimuove lo sperone del gallo? Quale è la corretta procedura e le istruzioni da seguire? Il gallo sente male? Come si fa lo svitamento dello sperone? Queste sono solo alcune delle domande che si pone chi possiede un gallo aggressivo che rovina le galline ferendole o che ha un’indole combattiva che rivolge verso il proprietario, i bambini o gli altri animali del pollaio e del cortile.
➡️ Cosa sono gli speroni del gallo
Gli speroni sono delle escrescenze o protuberanze ossee “callose” della gamba ricoperte da una struttura cornea (una sorta di aculeo conico di cheratina) che crescono sulle zampe dei galli e possono variare in lunghezza a seconda di razza ed età. Lo scopo di queste formazioni acuminate è di difesa dai predatori e di offesa nelle lotte contro altri galli per stabilire la gerarchia sociale, competere sul territorio o sul diritto all’accoppiamento.
Visivamente lo sperone ricorda un aculeo o un piccolo corno ed è collocato sul retro della zampa.
La struttura della zampa della gallina è l’anisodattilia, ovvero strutturata con tre dita (II, III, IV dito) rivolte in avanti e un quarto dito all’indietro (il nostro alluce o I dito). Di fatto, per intendersi, basta prendere la nostra mano e, immaginando di non avere il mignolo, portiamo il pollice all’indietro verso il polso, essendo opponibile. Al di sopra del dito posteriore è localizzato lo sperone.
Questo è costituito da cellule morte di cheratina mentre alla base è presente una parte ossea che parte dall’osso della gamba e dalla quale si sviluppa l’escrescenza.


Prima foto: Localizzazione dello sperone (A. Gamba, B. Strato corneo dello sperone)
Seconda foto: Radiografia della zampa di un gallo (A. Osso tarso-metatarso, B. Parte interna callosa in sviluppo che diventerà il futuro sperone, C. Strato corneo cheratinizzato esterno)
Nella radiografia lo sperone dal punto di vista scientifico è determinato dalle parti B e C. Nel linguaggio comune quotidiano, vedendo unicamente il rivestimento esterno, chiamiamo sperone solo quest’ultimo.
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I primi accenni di sperone li troviamo già all’età di 3 mesi e sotto forma di piccole protuberanze chimate “papille” in via di sviluppo. A 12 mesi si possono notare i piccoli speroncini ben formati e duri che escono dalle zampe a 90°.
Negli anni seguenti e per tutta la vita del gallo gli speroni continueranno a crescere con un ritmo di 1 – 1,5 cm all’anno.
Tenendo presente questo rapporto è possibile in via teorica conoscere l’età dell’individuo: un elemento giovane sarà dotato di una leggera protuberanza mentre l’adulto di uno sperone di una certa misura proporzionata all’età.
Sebbene gli speroni siano un carattere sessuale secondario maschile, possono raramente essere presenti anche in alcune femmine anziane o di certe razze particolari.
Secondo la teoria dell’evoluzione, la presenza degli speroni fungerebbe anche da attrazione verso le femmine perché associati ad una maggiore capacità del maschio di sopravvivere negli scontri e di difendere le compagne e la prole.
Sarebbe interessante verificare anche il peso nella scelta del partner maschile che potrebbe rivestire la lunghezza dello sperone in quanto, per arrivare a sfoggiare uno sperone lungo, un gallo deve essere riuscito a sopravvivere con successo alla selezione naturale.
Gli speroni sono la principale arma di difesa del gallo in abbinata al becco e sono perfettamente in grado di provocare ferite, anche di una certa gravità, non solo ai predatori e ai rivali ma anche agli altri componenti del pollaio e agli uomini.
In diverse culture, pure oggi, vengono praticati combattimenti tra galli che risultano spettacolari proprio per la pericolosità di queste armi naturali. In Italia i combattimenti tra animali, galli compresi, sono vietati per legge dal 2004. In altre parti del mondo, dove questi scontri sono ammessi come gioco di scommesse, si promuovono lotte con speroni naturali oppure con speroni artificiali che fanno da prolunga (10 cm circa) e sono affilati di proposito da parte dei proprietari per rendere più letale il combattimento.
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➡️ Quando valutare il taglio degli speroni
Gli speroni nel maschio crescono regolarmente per tutta la vita e possono arrivare a una decina di centimetri comportando diverse problematiche associate.
Ci sono diverse motivazioni per cui si può valutare di eseguire il loro accorciamento o la loro rimozione periodica:
- Il gallo è aggressivo, minaccia di assalirci o ci ha già ferito.
Assieme agli speroni si può provvedere in questo caso a tagliare le unghie e a limare l’estremità del becco; - Se il gallo è libero nel cortile e in grado di attaccare animali domestici, bambini e persone che circolano nell’area;
- L’accrescimento degli speroni ha raggiunto una lunghezza notevole che intralcia i movimenti dell’animale. Misure e forma acquisite (come lo sviluppo “arricciato”) possono arrivare addirittura a ferire le gambe del gallo stesso mentre cammina;
- Ferimento e danni alle galline durante la monta e le fasi dell’accoppiamento.
Le galline subiscono ferite anche di notevole portata e profondità con distruzione del piumaggio nelle zone di contatto. Ne risentono in salute, stress e in calo di produzione di uova; - Pericolosità degli speroni nella lotta tra galli all’interno del pollaio.
Come possono ferire noi, gli speroni possono rivelarsi dannosi anche verso gli altri galli fino a provocarne la morte; - La perdita naturale del vecchio sperone o una sua rottura con conseguente accorciamento è un evento che accade piuttosto raramente. E’ necessario quindi il nostro intervento.
Ferita da sperone di gallo
Gli speroni sono capaci di provocare ferite con abbondante sanguinamento.
Oltre alla lesione in se’, la pericolosità è determinata anche dal rischio di infezione perché, per la loro posizione, gli speroni sono ricettacoli di batteri del terreno e possono essere entrati in contatto con i prodotti fecali espulsi dagli animali.
Quando si è stati feriti è meglio provvedere a disinfettare il taglio e a tenerlo controllato.
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❌ Come non fare il taglio degli speroni. ATTENZIONE! ❌
Quando si parla di taglio degli speroni è molto facile equivocare sul senso e pensare di asportare lo sperone dalla radice, ovvero segandolo via nel punto di innesto con la zampa.
Questa è una pratica assolutamente da evitare e può assimilarsi ad un maltrattamento dell’animale. E’ come se per tagliare un’unghia pensassimo di amputare il dito intero.
Il taglio dello sperone inteso come asportazione è purtroppo ancora in voga, soprattutto presso culture che non considerano il benessere animale.

Tra i metodi esistenti c’è anche la rimozione nei galli giovanissimi della protuberanza callosa (“papilla”) da cui si svilupperà più avanti lo sperone. Questo intervento inibisce la crescita futura e non è reversibile.
E’ un intervento che esegue il veterinario tramite elettrocauterizzazione che va a bloccare la crescita delle cellule dello sperone.
⚠️ Disclaimer e attenzioni da prestare ⚠️
- Le informazioni raccolte in questo articolo cercano di essere le più esaurienti possibili fra quelle attualmente disponibili liberamente sul web. Nel tempo possono venire aggiornate o modificate. Le operazioni descritte devono essere eseguite sotto la propria responsabilità e secondo gli specifici casi. Tieni presente che, se eseguite da una mano maldestra, queste procedure possono risultare pericolose per noi e per l’animale;
- Nel dubbio, le prime volte che ci applichiamo, farsi assistere da un veterinario o da chi ha più esperienza;
- L’operazione di taglio o di rimozione dello sperone può essere eseguita da soli ma è preferibile essere in due: una persona tiene il gallo fermo e l’altra lavora.
Una buona idea è quella di avvolgere con un asciugamani il gallo così da immobilizzarlo dolcemente ed evitare che si agiti o sbatta le ali; - Maneggiare con cura il gallo evitando la rottura delle penne più grandi che sono irrorate internamente dal sangue;
- Il taglio e lo sfilamento dello sperone eseguiti nelle modalità elencate non sono soluzioni definitive perché non vanno ad interferire con la natura dell’animale e il suo sviluppo naturale. Dovranno pertanto essere ripetute con una frequenza variabile a seconda dell’approccio scelto.
ℹ️ Prerequisiti
Prima di iniziare le operazione assicurarsi di avere tutto il necessario e in particolar modo asciugamano, disinfettante liquido (per disinfettare le zampe prima dell’operazione), disinfettante in polvere come amido di mais o polvere antisettica (per tamponare in caso di sanguinamento accidentale), cotone e nastro isolante da impiegare se necessario come garza di bendaggio.
Apprezzatissimo ed estremamente comodo è uno spray antibiotico per ferite (es. il Vetericyn) perché è una sostanza liquida adesiva che aderisce come perfettamente, come una vernice, su ogni superficie ed evita il dover ricorrere a bendaggi nel caso di animali che tenderebbero a toglierseli.
Una buona prassi è quella di dare una lavata anche alle zampe dell’animale magari spazzolandole per far andar via la maggior parte dello sporco o incrostazioni presenti.
Come si tiene fermo un gallo nella maniera più sicura per lui e per noi
Per questo tipo di operazione la modalità migliore appare essere quella di sedersi e tenere sulla coscia il gallo coricato sulla sua schiena. Questa posizione lo fa rimanere rilassato e consente di impiegare le mani per tenere ferme in posizione le due zampe (più sotto puoi vedere come si fa in quel video dedicato allo sfilamento dello sperone).
Tenere le zampe in alto limita anche all’afflusso di sangue nei piedi.
Mantienilo in questo modo fino al termine della procedura.
C’è chi in alternativa, se non può contare sul supporto di una seconda persona, tiene fermo il gallo sotto il braccio mentre la mano blocca entrambe le zampe.
Se vogliamo aiutare a stare tranquillo il gallo possiamo lavorare all’interno del pollaio per evitargli lo stress di un ambiente nuovo diverso da quello a cui è abituato.
✅ 1° Metodo: Rifilare e smussare
Per vedere direttamente l’intervento puoi andare al minuto 0:30
E’ il metodo scelto da chi teme di far soffrire l’animale con altri approcci e da chi è alle prime armi e vuole essere sicuro di non avere imprevisti.
Richiede più tempo. Il risultato è discreto ma deve essere ripetuto con una certa frequenza perché l’operazione va a interessare solo la parte finale dello sperone (il rivestimento cheratinizzato) che ricresce velocemente.
Strumenti da utilizzare: lima o utensile rotante elettrico con disco di levigatura (quello multifunzione fai da te per taglio, incisione, segatura e lucidatura) da utilizzare alla velocità minima.
Procedimento: Si va a limare la punta dello sperone, più affilata, andandola a smussare.
Questo approccio consente di rimuovere poco alla volta l’eccesso ma, proprio per questo, ci fa sentire sicuri nell’esecuzione perché vediamo passo a passo l’andamento del lavoro.
Si effettua tenendo fermo il gallo e le zampe procedendo a levigare lo sperone a più riprese, 2 – 3 mm per volta.
A conclusione del lavoro possiamo usare una lima o della carta vetrata per accompagnare il tutto.
Con il crescere dell’esperienza saremo in grado di determinare subito la lunghezza minima da lasciare di sperone e la procedura richiederà meno tempo.
Frequenza: Puoi ripetere la procedura con frequenza ogni pochi giorni perché lo strato esterno dello sperone si indurisce in fretta e lo strato interno irrorato con il flusso sanguigno (il cui taglio risulterebbe doloroso e comporterebbe perdita di sangue) tende a ritirarsi permettendoci di tagliare un pezzetto in più ogni volta.
E’ un concetto del tutto similare a quanto avviene per il taglio delle unghie delle galline ma anche nei cani (non conviene tagliare da subito un pezzo lungo ma eseguire più interventi piccoli di accorciamento man mano che lo strato vivo sottostante retrocede).
Difficoltà: facile anche per chi è agli inizi.
Andando a ridurre di poco alla volta la lunghezza totale dello sperone, bisognerà ripetere spesso la procedura perché c’è sempre la ricrescita.
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✅ 2° Metodo: Taglio dello sperone
E‘ il metodo più praticato ma allo stesso più pericoloso e spesso doloroso perché si deve andare ad occhio stimando con la pratica lo sviluppo dello sperone interno con il rischio di andare ad intaccare il vaso sanguigno nascosto.
Molti vanno addirittura a tagliare appositamente molto vicino alla zampa (quindi sotto a 1 – 1,5 cm di lunghezza) interessando quindi lo sperone vivo di ricrescita. Questo è un osso irrorato con sangue e quindi il suo taglio appare abbastanza traumatico per l’animale e causa dolore. Negli speroni più chiari è possibile dall’esterno intravedere vicino alla zampa un inscurimento rossastro. Dobbiamo evitare di tagliare questa parte altrimenti ricadiamo in coloro che con “taglio dello sperone” intendono amputare l’osso.
Siamo dell’idea che il taglio dovrebbe avvenire interessando il solo accrescimento in cheratina e quindi intaccando esclusivamente la parte coriacea “morta” dello sperone, ovvero il vecchio accrescimento assimilabile, per certi versi, ad un’unghia.
Si comprenderà meglio l’idea leggendo il terzo metodo che riportiamo più sotto.
Strumenti da utilizzare: seghetto a mano a denti fini o tronchesino per cani
Difficoltà e pericoli: al contrario dello sfilamento della guaina cornea che vedremo nel prossimo metodo, il taglio dello sperone (fatto soprattutto da chi non ha sufficiente pratica) può causare una consistente emorragia. In questo caso è consigliato tenere il gallo con le zampe verso l’alto e procedere tamponando la ferita per un quarto d’ora.
Se l’operazione intende tagliare l’osso sarebbe corretto prevedere l’anestetizzazione dell’animale, la suturazione della pelle dove si taglia e il controllo che la ferita non si infetti.
✅ 3° Metodo: Sfilamento dello sperone
Arriviamo infine a trattare il metodo più interessante in assoluto per il rapporto tra risultato ottenuto e rispetto della salute animale.
Strumenti da utilizzare: pinza o tenaglia
Procedimento:
Lo scopo è quello di sfilare il cappuccio corneo dello sperone, cioé l’aculeo visibile.
Per farlo, afferriamo con la pinza la base dello sperone mentre con l’altra mano si tiene ferma la zampa per non forzarla. Quindi eseguiamo con la pinza un movimento di parziale rotazione in senso orario e antiorario alternato per letteralmente sfilare lo spuntone.
Con questa procedura andiamo a togliere la vecchia crescita dello sperone (una sorta di guscio) andando a scoprire quella nuova sottostante corrispondente ad un piccolo speroncino lungo poco meno della metà dello sperone originale e di colore roseo.
La torsione dello sperone esterno deve avvenire in maniera ferma ma delicata e dovrebbe svolgersi in non più di due o tre parziali rotazioni in senso orario e antiorario.
Nel caso in cui si pensi di non avere sufficiente presa per ruotare lo sperone puoi incidere leggermente con una tenaglia o un tronchese, senza intaccare in profondità, lo sperone nei pressi dell’attaccatura. L’alternativa è seguire il 4° metodo che riportiamo sempre in questo articolo, più in basso.
Ci si accorge del completamento dell’operazione quando sotto la pinza non si sente più la resistenza iniziale.
Lo sperone che vediamo non è sensibile perché composto da cellule morte. Possiamo stringerlo con le pinze senza problemi. E’ però importante maneggiarlo con cura facendo attenzione a non esercitare particolari pressioni sulla base piegandolo ad angolo o forzandolo perché in tal caso procureremmo dolore al gallo.
Una volta “svitato” lo sperone corneo, vi apparirà il nuovo sperone più corto e più piccolo rispetto al mozzicone che otterremmo con il metodo del semplice taglio.
La rimozione degli speroni fa male?
Pur avendo gli uccelli modalità differenti di mostrare il dolore rispetto ai mammiferi, è opinione comune di chi alleva i galli che questa sia una procedura indolore o tuttalpiù di fastidio minimo visto gli enormi vantaggi che si ottengono per la salute del gallo, del pollaio e delle persone.
Di questa idea sono anche numerosi proprietari che allevano galli e galline solo come animali domestici con i quali hanno un rapporto di affetto.
Al termine dell’operazione il gallo cammina normalmente e svolge le sue normali funzioni quotidiane.
Con lo sfilamento dello sperone il gallo rischia emorragie?
Assolutamente no. Nei casi in cui dovesse esserci connessione tra rivestimento esterno e sperone sottostante possono uscire un paio di gocce di sangue dove lo sperone si connette alla pelle ma nessun flusso, nessuna perdita e nessuno sporcamento.
Cosa succede post operazione?
Dopo lo sfilamento e dopo aver disinfettato posiamo a terra il gallo sulle sue zampe.
Rispetto al taglio dello sperone che rischia di intercettare il vaso sanguigno, questo metodo non intacca alcuna parte della zampa e nemmeno la capacità rigenerativa dello sperone che, già dopo 24 ore comincerà ad indurirsi.
Una ottima idea è quella di tenere il gallo separato dagli altri animali per un periodo variabile da 2 a 5 giorni (nel dubbio possiamo separarlo fino a 14 giorni) per evitare che le galline, incuriosite dagli speroncini rosei vadano a beccarli scambiandoli per vermetti succulenti e provocando quindi ferite alle zampe del gallo.
Nel frattempo è preferibile ospitare il gallo in una gabbia o una sottoarea del pollaio steso così che possa mantenere il contatto con il suo gruppo familiare in vista del suo ritorno che potrà avvenire con minor rischio di scontri per ristabilire la gerarchia e l’ordine di beccata.
Anche eventuali urti accidentali potrebbero far sanguinare.
Se lo si ritiene opportuno è possibile addirittura pensare di predisporre l’area dedicata al gallo sparpagliando morbida segatura per qualche centimetro di altezza così che la camminata non abbia asperità.
Nello spazio di 3 – 4 settimane dall’intervento lo sperone si saà completamente indurito tornando alle condizione di robustezza iniziale.
E’ necessaria la fasciatura o un bendaggio?
Solitamente non serve bendare il gallo anche perché c’è il rischio che sentendosi addosso un elemento estraneo tenti di toglierselo. Comunque sia, se lo riteniamo utile, possiamo eseguire una sorte di bendaggio con del nastro isolante resistente all’acqua. Può servire anche per evitare che le galline prendano di mira le zampe per beccarle.
La soluzione migliore sembra però quella di isolare il gallo perché fasciargli gli speroni potrebbe ritardare la cicatrizzazione.
Quando riscresce la guaina cornea degli speroni?
Il rivestimento corneo continua a crescere regolarmente e serviranno parecchi mesi prima che gli speroni ritornino alle dimensioni iniziali. In futuro dovremo ripetere l’operazione ma nel frattempo siamo a posto per un bel po’.
- 4 mangiatoie lineari in plastica da cm 46 con rastrelliera anti-spreco e coperchio in lamiera
- 2 abbeveratoi a livello costante alimentati da un serbatoio in lamiera
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- 1 nido a 2 scomparti con raccolta uova esterna con rete anti-intrusione e chiusura sportellino con gancio a molla
- 2 padelle estraibili per raccolta deiezioni. Istruzioni di montaggio fotografiche e descrittive
✅ 4° Metodo: la Patata bollente come variante dello sfilamento
Strumenti da utilizzare: pinza o tenaglia, 2 patate bollenti lunghe almeno quanto gli speroni, una pentola con acqua calda, panno
Procedimento: in questa soluzione, che è una variante del terzo metodo, si aggiunge un passaggio di preparazione allo “svitamento” che consiste nell’infilare a fondo gli speroni all’interno di due belle patate bollenti lunghe quanto la misura degli spuntoni.
Per cuocerle in fretta si mettono crude nel forno microonde per 5 – 8 minuti con alta temperatura finché non sono cotte. Lasciare raffreddare per qualche minuto.
Nel frattempo, tenendo il gallo fra le braccia, immergiamo gli speroni in una pentola con acqua calda per un paio di minuti per ammorbidire la pelle alla base degli speroni e lavare via possibili incrostazioni. Con un vecchio spazzolino da denti e del sapone delicato facciamo una pulizia di base per le zampe e gli speroni. Infine risciacquiamo.
Teniamo il gallo tra le cosce con la schiena appoggiata sulle nostre ginocchia e la testa tenuta leggermente in basso e, usando un panno per maneggiare con le mani le patate calde e facendo attenzione a non avvicinare la patata alla pelle del resto della zampa, andiamo a infilare gli speroni uno per tubero.
Restiamo in attesa per circa 3 – 4 minuti (o meglio ancora fino a che ce lo permette il gallo o che la patata comincia a raffreddarsi). A quel punto togliamo le patate e passiamo alle pinze con le quali svolgere il movimento di parziale svitamento alternato in un senso e nell’altro.
In caso di dubbio sulla buona riuscita o se temiamo che gli speroni non siano ancora pronti per essere tolti, possiamo ripetere nuovamene l’applicazione con le patate scaldate una seconda volta.
In certi casi può accadere che gli speroni si possano svitare facendo pressione direttamente sulla patata e ruotandola. Non è sempre detto e dipende da diversi fattori. Per essere sicuri di fare un buon lavoro utilizziamo una pinza.
Se si vuole provare, c’è anche chi afferma che i vecchi speroni trattati con le patate si stacchino da soli nel successivo paio di giorni. In questo caso basterebbe liberare il gallo appena tolte le patate.
Siamo però dell’idea che sia meglio completare noi il lavoro facendo tutto bene fin da subito.
Benefici: questo è molto probabilmente il metodo migliore in assoluto perché il calore generato dalle patate facilita e velocizza il processo. Infatti l’umidità e il calore della patata penetrano negli strati secchi dello sperone facendoli ammorbidire.
In alcuni casi lo sperone risulta così ammorbidito che è possibile svitarlo anche a mano nuda sempre compiendo movimenti di “svitamento” a senso alternato.
Difficoltà: serve un po’ di pratica e sangue freddo la prima volta.
Quando abbiamo capito il funzionamento è facile.
- AMPIO POLLAIO: Il pollaio da giardino si collega a un ampio recinto aperto che permette ai pennuti di avere molto spazio senza timore dei predatori.
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- DESIGN PRATICO: Questo pollaio per galline è dotato di una cassetta di nidificazione con parte superiore incernierata per le uova, 2 posatoi interni, una rampa per un rapido accesso interno e finestre schermate per la ventilazione.
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Svantaggi
Gli svantaggi derivati dalla rimozione dello sperone sono legati alla perdita di efficacia dell’azione offensiva degli speroni perché, di fatto, abbiamo smussato o reso del tutto assente questo tipo di arma naturale presente nel gallo.
Ciò che riscontreremo nelle settimane successive all’operazione sarà:
- Diminuzione del potenziale difensivo del gallo
Gli viene a mancare uno strumento di lotta contro gli altri galli del pollaio - Diminuzione capacità di protezione del pollaio dai predatori
- Maggiore difficoltà a farsi valere per determinare la gerarchia sociale e l’ordne di beccata nel pollaio